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Il legame libero

Data: 07-09-2023, in Commenti al Vangelo

Domenica 10 settembre - p. Ronchi

XXIII Domenica – Tempo ordinario 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità (....)Ezechiele 33, 1.7-9; Salmo 94; Romani 13, 8-10; Matteo 18, 15-20

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IL LEGAME LIBERO

Il vero guadagno della mia vita corrisponde alle relazioni buone che ho costruito, e una comunità si misura dalla qualità dei rapporti umani che si sono instaurati.

Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro. Io in mezzo a loro, come collante delle vite.

Essere riuniti nel suo nome è parola che scavalca la liturgia, sconfinando nella vita.

Quando due o tre si guardano con verità, lì c'è Dio, legame saldo e incandescente.

Quando l'amico paga all'amico il debito dell'affetto, lì c'è Cristo, uomo perfetto, fine ultimo della storia, energia per ripartire verso il fratello, che se commette una colpa,

tu vai, esci, prendi il sentiero e bussi alla sua porta. Forte, nell’umiltà della tua pienezza.

Gesù indica un percorso esigente e in salita: tu puoi avventurarti nella vita di un altro, puoi toccarlo nell'intimo, ma non in nome di una presunta verità, potrai osare farlo

solo se dentro te ha preso carne e sangue la parola ‘fratello’, come sottolinea Gesù: se “tuo fratello” pecca contro di te... solo la fraternità reale può legittimare il dialogo.

Quello vero: non quello politico, in cui si misurano le forze, ma quello evangelico in cui si misurano le sincerità.

Ciò che legherete sulla terra, ciò che scioglierete... Legare non è il potere di imprigionare con giudizi o sentenze; sciogliere non è assolvere da colpe o rimorsi, è molto di più: è il potere di creare comunione, di liberare e poi legare insieme.

Ogni volta che fai germogliare comunione o ti prodighi per liberare qualcuno da un patibolo interiore, lì sta lo Spirito di Gesù. Non in un luogo statico, ma nel cammino

da percorrere per l'incontro.

Dio è un vento di libertà e di alleanza. E noi, fatti a sua immagine. Appena prima di queste dinamiche, Matteo ha messo in fila una serie di verbi di dialogo e di incontro.

Se tuo fratello sbaglia con te, va' e ammoniscilo: fai tu il primo passo, non chiuderti in un silenzio rancoroso, allaccia il dialogo. Se ti ascolta tu hai guadagnato un fratello. Verbo stupendo: il fratello è un guadagno, un tesoro per te e per il mondo, un talento profumato di ricchezza.

Il vero guadagno della mia vita corrisponde alle relazioni buone che ho costruito, e una comunità si misura dalla qualità dei rapporti umani che si sono instaurati.

Senza l'altro l'uomo non è uomo, infatti il Vangelo ci chiama a pensare sempre in termini di «noi», un pronome dove arricchirsi di presenze e di persone.

Per questo un detto ebraico assicura: chi salva un solo uomo, salva il mondo intero.

Quindi ciò che scioglierete, come Lui che ha sciolto Lazzaro dalle bende della morte e ciò che legherete, come Lui che ha legato a sé persone che hanno scommesso sull'invisibile e poi sulla follia sulla croce, saranno azioni generative di libertà e di

comunione.

La fraternità è potenza che scioglie dal laccio dell’indifferenza e poi lega a sé, “nexus amantium” nodo di coloro che si amano, connessione delle vite.

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