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Piccole cose in alto silenzio

Data: 29-12-2022, in Commenti al Vangelo

Domenica 1 gennaio 2023 - Maria Madre di Dio - fra Ermes Ronchi

Solennità Maria Santissima Madre di Dio

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Luca 2,16-21

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PICCOLE COSE IN ALTO SILENZIO

Impariamo da Maria e dal suo silenzio. Da lei che medita nel cuore fatti e parole, da lei impariamo a prenderci del tempo per aver cura dei nostri sogni.

Otto giorni dopo Natale, lo stesso racconto: Natale non è facile da capire, è una lenta conquista. Ci disorienta quella nascita, che nella notte divenne un passare di voci che raccontavano una storia incredibile. Da stropicciarsi gli occhi. È venuto il Messia ed è nel giro di poche fasce, nella ruvida paglia di una mangiatoia. Chi va a cercarlo nei sacri palazzi non lo trova.

Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette dai pastori. E’ lo stupore semplice della fede, mistero di un Dio che sa di stelle e di latte, di infinito e di casa.

Dimentichiamo tutta la liturgia senz'anima che presiede a questi giorni: regali, botti, auguri, sms clonati, luci, per conservare ciò che vale davvero: la capacità di sorprenderci per un bimbo indifeso. Impariamo da Maria e dal suo silenzio. Da lei che medita nel cuore fatti e parole, da lei impariamo a prenderci del tempo per aver cura dei nostri sogni.

E impariamo il Natale anche dai pastori, che non ce la fanno a trattenere la gioia e lo stupore, ma se ne tornano cantando, leggeri di una felicità mai provata.

Con lei e i pastori, sal­viamo questo stupore piccolo: il Verbo è un neonato che non sa parlare, l'Eterno è appena il mattino di una vi­ta, l'Onnipotente è un bimbo che sa solo piangere. Dio ricomincia sempre così, con piccole cose e in alto silenzio.

In questo giorno di auguri, le prime parole della Bibbia sono: Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne dicendo: voi benedirete i vostri fratelli.

Per prima cosa, che lo meritino o no, voi benedirete. Dio ci chiede di benedire uomini e storie, il blu del cielo e il giro degli anni, il cuore dell'uomo e il volto di Dio.

Benedire è invocare una forza che accresca la vita e la faccia risorgere; vuol dire alzarsi, cercare, trovare, riconoscere il bene che c'è in ogni fratello, per una vita felice, per una vita di pace.

La benedizione non è salute, denaro, fortuna, pre­stigio, ma è la semplice luce di Dio che ci benedice po­nendoci accanto persone dal volto e dal cuore luminosi.

Il Signo­re ti faccia grazia. Cosa ci ri­serverà l'anno che viene? Io non lo so, ma so­ che il Signore mi farà grazia, si chinerà su di me e mi farà grazia di tutti gli sbagli e di tutti gli abbandoni; mi camminerà a fianco, e nelle mie prove si ab­basserà verso di me. Qualunque cosa accadrà quest'anno, Dio sarà chino su di me.

Il Si­gnore faccia risplendere per te il suo volto. Che cosa è un vol­to che risplende? Poca cosa, eppure essenziale. Perché il volto è la finestra del cuore, e racconta cosa ti abita.

Scopri allora che Dio è luminoso, ritrova nell'anno che viene un Dio solare, ricco non di troni e di leggi, ma il cui più vero tabernacolo è un volto luminoso, una finestra di cielo.

Brilli per te il volto di Dio. Un Dio dalle grandi braccia e dal cuore di luce.

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